Smart working e didattica a distanza. Di questo soprattutto si parla in questi giorni. Come se l’impatto del coronavirus sulle vita delle persone riguardasse soprattutto lavoratori e studenti, a cui è richiesta una veloce trasformazione digitale delle relazioni e delle attività. Ma quasi nessuno si occupa degli anziani da settimane costretti alla sola vita domestica. Davvero non hanno nulla da fare e da trasformare? Siamo sicuri che sia così?
Con i centri sociali anziani chiusi e i percorsi di alfabetizzazione sospesi cerchiamo in qualche modo di prenderci cura anche di loro, sebbene a distanza non sia per nulla facile viste le fragili competenze digitali. Ma non mancano le sorprese, come l’incredibile testimonianza della signora Maria Teresa, 80 anni, che l’anno scorso ha deciso di superare la paura della tecnologia partecipando a un percorso di alfabetizzazione digitale al Binario F di Roma (vedi Vagone FMD) e ora “sa fare qualche cosettina online”.
Ora con le restrizioni imposte dalla diffusione del coronavirus il digitale torna in suo aiuto. Con Skype Maria Teresa parla con i familiari lontani e con WhatsApp si tiene in contatto con le amiche escursioniste del centro anziani. Google è diventato un alleato prezioso per approfondire le notizie sul covid-19 e non rimanere vittima delle bufale che girano sui social. È tutto vero? Sì!
Per rendere il suo racconto più veritiero ed efficace le abbiamo chiesto di registrare il suo primo video selfie. Ilaria Bonanni l’ha guidata nella realizzazione. Come? Ovviamente a “distanza digitale”, con WhatsApp!
Ed ecco la sua testimonianza!